Musica

UN ARTISTA POCO COMUNE - INTERVISTA AD ANDREA ROMANO

UN ARTISTA POCO COMUNE - INTERVISTA AD ANDREA ROMANO

La biografia di Andrea Romano è quanto di più singolare ed interessante si possa incontrare nel variegato mondo della musica: è già ex pilota di rally e imprenditore quando decide di “mollare tutto” e seguire la propria vocazione per l’ arte. Quasi come un artista fuori dal tempo, si dedica con passione (e successo) alla drammaturgia, alla pittura, alle arti grafiche ma soprattutto alla canzone ( è del 2011 il suo ultimo album Disco Bianco, Disco nero). Impossibile non essere incuriositi ed interessati ad una figura così poliedrica…

La tua carriera di cantautore è nata dall’ incontro “casuale” con un pianoforte e poi si è sviluppata da autodidatta. Immagino però che l’ interesse per la canzone d’ autore sia stata comunque precedente a questo evento. Quali erano gli artisti che seguivi e che,  più o meno indirettamente, ti hanno influenzato o ispirato ad intraprendere questa strada?

Vero, incontro casuale con un pianoforte in un negozio di strumenti. Poi, in realtà, ho iniziato a prendere lezioni (prima di classica e poi di moderna) e non ho ancora smesso. E' stato il jazzista Marco Cremaschini ad insegnarmi le regole della composizione. Vado ancora ogni settimana a lezione da lui.
L'interesse per la canzone d'autore c'è sempre stato. Fin da ragazzino ascoltavo musica un po' controcorrente rispetto ai miei coetanei: Lucio Battisti su tutti (ancora oggi il mio preferito), poi Tenco, Fossati, Dalla. Più tardi (poco dopo i vent'anni)  sono stato folgorato dallo swing (Caputo per gli italiani) Count Basie, Frank Sinatra, Mel Tourmè e poi Harry Connick Jr. Negli ultimi 10 anni ho ascoltato anche molto volentieri Vinicio Capossela.  

Oltre alla canzone, i tuoi interessi spaziano un po’ in tutte le direzioni, dal teatro all’arte grafica fino ad una particolare predilezione per la pittura. Come vivi  tutte queste differenti forme di arte? Sono una valvola di sfogo, una proiezione di quello che vorresti fosse il mondo che ti circonda o altro ancora ?

Vengo da un percorso di approfondimento umanistico. Sono da sempre interessato alla cultura orientale "occidentalizzata". Tra i miei riferimenti di pensiero: Rudolf Steiner e Georges I. Gurdjieff. Sono convinto che fare arte, al proprio meglio s'intende (e ogni attività, lavoro comune o altro può essere artistica) sia una naturale attitudine umana. L'uomo osserva la natura, il proprio microcosmo quotidiano e trasforma in forme i concetti universali che riesce a cogliere. Meno veli ha dinnanzi agli occhi della mente e meglio vede e legge la realtà unitaria. Io ci provo, quasi mai ci riesco, ma insisto… E' una sorta di meditazione e di crescita individuale, dove per crescita s'intende l'abbattimento delle barriere mentali intrinseche nella personalità.    

Nel tuo ultimo album Disco Bianco Disco Nero l’alternarsi di canzoni “leggere” e ironiche a brani più introspettivi  mi ha ricordato molto Giorgio Gaber e il suo teatro-canzone, così come me lo ha ricordato in modo particolare il testo di Sabbia Bagnata.. Ora come allora, sono l’ omologazione del pensiero e l’ appiattimento culturale a farla da padrone. Esiste secondo te una via d’ uscita praticabile ? E  quali modalità di pensiero possono e devono cambiare?

La via d'uscita esiste. Esiste perché è inevitabilmente scritto nei fondamentali umani. Il sistema nel quale siamo immersi ingloba quello che è definito "libero arbitrio" che in realtà libero non è. Coesiste in tutti noi, più o meno desto, un qualcosa che non è prettamente "mentale" una sorta di osservatore distaccato che non deriva, in sintesi, da quel che assorbiamo dall'esterno (esperienze personali - cultura - dogmi) e che trascende l'aspetto mentale. Chiamiamolo come vogliamo, i nomi contano poco, ma comunque questo attrito tra quel che crediamo e quel che sentiamo fa sì che l'uomo sia sempre in bilico. Questo meccanismo innesca l'evoluzione delle coscienze. Si passa per l'errore (più volte lo stesso) per poi superarlo in autonomia, comprendendolo profondamente. Siamo magneticamente attratti, tramite il piacere, da quel che non conosciamo. Così si innescano le scelte (destino). Se non si sbaglia non si impara. Avessi detto questo da subito avrei evitato di annoiarvi. Questa è la via d'uscita: attendere. Nel frattempo se chi ci governa avesse chiara l'importanza del pensiero, ovvero dello studio del pensiero e del suo meccanismo, un certo "aiutino" scolastico non sarebbe male. Quando penso che a scuola si studia tutto meno che il "fattore mente", il medesimo che ci permette di studiare mi vengono i brividi. Un pilota d'auto che non conosce la meccanica, anche se sa tutto sulla carrozzeria e sugli sponsor è destinato a perdere. 

In un’ intervista, Nick Cave affermava che per lui le modalità di scrittura di una canzone erano le stesse di un lavoro di ufficio, ovvero sedersi alla scrivania e rimanervi fino a quando il brano non era completo. Immagino tu non condivida un approccio del genere. Quali sono le tue modalità e quanto conta il vissuto quotidiano nelle tue creazioni, siano essi  testi, canzoni o anche dipinti ? 

Il mio approccio è sempre il medesimo, ovvero immediato. Le canzoni nascono al pianoforte (musica e parole contemporaneamente). Non so che cosa andrò a dire ma so che dirò qualcosa che ho già elaborato concettualmente in precedenza e che è pronto ad affiorare formalmente. Mi lascio libero e seguo la musica che sto suonando. Se è brillante il testo sarà ironico se, viceversa, è più cupa il testo seguirà linee intimistiche è più riflessive.
Per i disegni vale lo stesso. Faccio uno scarabocchio, ci vedo dentro qualcosa, e poi lo sviluppo. Divento più attento e consapevole poi nella parte di rifinitura che può durare anche giorni, ma il gesto iniziale è istantaneo.

Una tua importante creazione è la Penthar Music, casa discografica indipendente attraverso la quale punti a far conoscere nuove realtà musicali. In epoca di piattaforme digitali e di successi “usa e getta” è una scelta non usuale e molto coraggiosa…

Sì, molto coraggiosa… quasi al limite dell'incoscienza! E' difficile ma non demordiamo. In questi anni ho imparato le regole del "gioco" musicale ed ora ottimizziamo gli sforzi e gli investimenti senza dispersioni.
Sto partecipando anche alla nascita di un nuovo portale per musicisti che darà servizi innovativi e rivoluzionari. lo presenteremo a settembre...

So che il tuo nuovo progetto riguarda il cinema ed è molto particolare. Di cosa si tratta ?

"Travolti da un solido destino" per la regia di Rocco Brunelli, è una commedia particolare: bianca e nera come il disco. Spunti riflessivi contrapposti a momenti di comicità classica. Ho scritto questo testo pensando a tre personaggi (tra cui uno interpretato da me) che rappresentino il peggio del peggio della società. Un imprenditore snob ignorante e qualunquista sempre incollato al suo iphone, un intellettuale che non sa far altro che citare a memoria aforismi che mai comprenderà ed un ragioniere convinto di avere una certa spiritualità ma in realtà confonde l'emotività con il vero sentire. I tre si incontrano casualmente in un ristorante gestito da un personaggio misterioso. Le mogli, contemporaneamente e come per incantesimo, dopo averli insultati e macchiati con del vino se ne vanno e li lasciano soli. Il ristoratore affiderà loro una sorta di missione sibillina che dopo vari si no si no si decideranno a compiere. Da lì in poi l'assurdo. 

Ringraziandoti per la disponibilità ti chiedo: la prossima frontiera di Andrea Romano, dopo la musica, la pittura, il teatro ed il cinema, quale sarà ?

Spero di fermarmi qui… lo dico anche a nome della mia famiglia! :)